L’abbecedario di BEHONEST: C come Cinque per mille
- 13 Aprile 2021
- 4 minuti
I dati riscontrati da BEHONEST nel corso delle decine di richieste di certificazione parlano chiaro: sono pochi gli enti del Terzo Settore che sfruttano al meglio uno strumento essenziale, il Cinque per Mille: appare infatti paradossale come alcuni enti non ottengano questo importante contributo nemmeno da parte dei loro beneficiari e soci. Il 5×1000 è un canale di raccolta fondi fondamentale, perché permette al contribuente di devolvere alle associazioni parte delle sue imposte, senza costi aggiuntivi.
A ciò si affianca il fatto che anche tra i cittadini la buona abitudine di devolvere il 5×1000 riguarda solo il 50% degli interessati (Doxa, 2019): si tratta di circa mezzo miliardo di Euro che ogni anno lo Stato mette a disposizione del Terzo Settore, e che quest’ultimo non riesce ad ottenere.
In un momento di trasformazione generale del settore non profit, anche il 5×1000 cambia, ed è importante conoscere tutte le novità introdotte affinché questo tesoretto venga finalmente valorizzato.
Il DPCM del 23 aprile 2020 ha infatti introdotto nuovi criteri per accedere a questi contributi aggiungendo un ulteriore tassello ai cambiamenti introdotti dalla Riforma del Terzo Settore.
Ampliamento della platea dei beneficiari
Il primo evidente cambiamento introdotto dal legislatore è l’allargamento della platea dei beneficiari del Cinque per Mille: a partire dall’anno prossimo tutti gli Enti del Terzo Settore (Ets) regolarmente iscritti al RUNTS potranno accedere ai contributi 5×1000 , fatto che porterà ad un’estensione del beneficio a tutti gli enti privati con finalità solidaristiche iscritti, compresi enti filantropici, fondazioni e associazioni non riconosciute, imprese sociali e cooperative sociali.
L’ampliamento del numero di beneficiari ha richiesto due aggiustamenti ulteriori, che mirano rispettivamente a garantire velocità ed efficienza del processo di verifica e ad una distribuzione equa e non dispersiva dei contributi del 5×1000.
Semplificazione del processo e aumento della soglia minima
Per velocizzare il procedimento di erogazione ed efficientare il controllo dei requisiti richiesti agli enti il decreto ha semplificato la procedura di accesso al 5×1000, dando carattere permanente al beneficio: per accedere ai contributi non sarà richiesto agli enti di rinnovare annualmente la propria richiesta/iscrizione, salvo modifiche significative dello statuto e della propria struttura economica e / o operativa, che dovrà essere prontamente comunicata al RUNTS: sarà quindi l’iscrizione al RUNTS a determinare l’accesso al 5×1000.
Un’altra importante modifica introdotta dal decreto è l’innalzamento della soglia minima erogabile direttamente ad un ente, che passa da 12 a 100 euro. Lo scopo del legislatore in questo caso è quello di favorire l’accesso ai contributi agli enti con volumi più piccoli e quindi una più equa distribuzione del 5×1000: i contributi assegnati a quegli enti che non raggiungeranno singolarmente i 100 euro verranno ri-distribuiti tra gli enti stessi in modo proporzionale alle preferenze espresse dai contribuenti.
I vantaggi del cambiamento
Come anticipato, lo scopo ultimo del decreto del 23 aprile è quello di integrare la riforma del Terzo Settore, che ha voluto unire la praticità di avere un unico registro degli enti su base nazionale – e non più locale – alla necessità di una sempre maggiore trasparenza ed efficienza per gli Enti che accedono ai contributi del 5×1000.
I cambiamenti introdotti e i nuovi requisiti di trasparenza e rendicontazione richiesti agli enti ci portano ad individuare 3 macro categorie di beneficiari: gli enti stessi, che potranno avere una maggiore consapevolezza del proprio operato e accedere più facilmente e velocemente alla ripartizione del 5×1000. La Pubblica Amministrazione, che avrà a disposizione processi più snelli ed efficienti e informazioni più chiare e standardizzate da verificare. E non da ultimo i donatori, che potranno devolvere il proprio 5×1000 potendo contare su informazioni più complete e facili da reperire.