L’abbecedario di BEHONEST: L come Leva finanziaria
- 19 Luglio 2021
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In economia aziendale la leva finanziaria indica il rapporto tra le fonti di finanziamento e il capitale proprio. La leva finanziaria tradizionalmente inquadrata è quindi un indicatore che mostra il rapporto di indebitamento di un’azienda e quindi il potenziale di rischio per eventuali investitori, dato che un indebitamento maggiore porta necessariamente ad un aumento del rischio stesso.
Più interessante tuttavia, ai fini di comprendere come la leva finanziaria influisca nel mondo non profit, è la definizione data dalla finanza aziendale: la scommessa di poter ottenere attraverso reinvestimento di capitali prestati un rendimento maggiore delle condizioni del prestito. (borsaitaliana.it). Sfruttare la leva finanziaria per un ente del terzo settore significa, in sostanza, ottenere capitali confidando nella propria capacità di investirli ottenendo dei benefici maggiori nel lungo termine.
L’utilizzo di strategie di finanza aziendale per rendere il non profit più efficiente è un argomento sempre più di attualità grazie alla crescente importanza del terzo settore all’interno delle economie moderne. In particolare Lester Salamon, professore alla Johns Hopkins University ed esperto di settore non profit negli Stati Uniti e nel Mondo, in un saggio intitolato New Frontiers of Philanthropy – A Guide to the New Tools and New Actors that Are Reshaping Global Philanthropy and Social Investing illustra come la leva finanziaria, insieme ad altre prassi proprie della finanza aziendale, possano portare ad una “nuova filantropia”, basata sull’efficienza e l’utilizzo accorto degli investimenti.
Reddito operativo vs Investimento di capitale
Prima di parlare strettamente di leva finanziaria, Salamon specifica un’importante distinzione tra due tipi di entrate monetarie, le fonti di reddito operativo e l’investimento di capitale (Lester Salomon_Nuova filantropia). Le prime, che nel caso del non profit possono essere donazioni, contributi o pagamenti per servizi, sono quelle entrate destinate alle operazioni di breve termine, alle normali attività svolte dall’ente. Di contro, l’investimento di capitale ha lo scopo di rafforzare la capacità operativa dell’ente nel lungo termine, attraverso l’investimento in beni capitali, locali fisici, capacità strategiche etc. Inoltre, anche se l’investimento di capitale può essere fatto tramite donazioni (come per esempio per le fondazioni), più normalmente si tratta di finanziamenti sotto forma di debito.
Questa distinzione è importante per capire perchè, ad oggi, strategie finanziarie basate sulla leva finanziaria non siano ancora state sfruttate al meglio dal terzo settore:
- la maggior parte degli enti non profit infatti ha difficoltà ad ottenere investimenti in capitale. Questo può essere dovuto ad una poca attenzione data alle attività di fundraising, o alla preferenza, da parte degli investitori verso l’utilizzo dei loro soldi per attività tipiche dell’ente, o ancora, alle restrizioni vigenti sul rapporto di indebitamento per chi opera nel non profit;
- molti enti tendono ad operare in base ad una logica cash flow based: date le entrate di cassa disponibili, diciamo in un anno, l’ente opera il massimo servizio che l’organizzazione può apportare alla società in quel periodo, per poi ripetere lo stesso modus operandi negli anni successivi. Questo porta inevitabilmente ad ottenere risultati nel breve termine, ma ad ignorare completamente la crescita dell’ente stesso.
Leva finanziaria e strategia di lungo termine
Un modello che, diversamente dal passato, si basi su maggiori investimenti di capitale, come suggerito da Salamon e o dall’attuale Premier italiano Mario Draghi, in un recente intervento al senato riguardo il Piano di Resistenza e Resilienza Nazionale – dovrebbe essere preferito dal terzo settore sia per la loro crescita nel lungo periodo (tramite la costituzione di asset) sia per agire più efficacemente nel breve (aumentando nel tempo il finanziamento dell’attività corrente).
Il vantaggio è ovvio: la creazione di valore aggiunto – come asset fisici o finanziari – permette di ripagare i datori di risorse finanziarie, creare ulteriore valore (monetario, reputazionale etc.) e, nel tempo, agire meglio o per una più ampia comunità.