Nel Non Profit serve una certificazione per essere credibili? Ti presentiamo BEHONEST
- 14 Gennaio 2021
- 14 minuti
Se faccio una donazione, dove andranno a finire i miei soldi? Di quale onlus posso fidarmi? Siamo sicuri che i fondi raccolti saranno utilizzati per una giusta causa? Sono queste le domande che gran parte degli italiani si pone quando si parla di enti non profit. Secondo il report Donare 3.0 – promosso da PayPal e Rete del Dono e commissionato a BVA Doxa – infatti, tra le parole per descrivere le associazioni continuano a rimanere “incertezza” e “sfiducia”: le persone non si fidano perché non sempre c’è abbastanza trasparenza sull’utilizzo dei fondi. Solo in Italia, oggi, ci sono oltre 300mila organizzazioni senza scopo di lucro e individuare, fra queste, quelle di cui ci si può fidare è davvero un’impresa, soprattutto quando non le si conosce direttamente. Ecco perché abbiamo pensato a una certificazione che attesti l’accountability di un ente non profit, ovvero la credibilità, la trasparenza e la responsabilità della stessa.
BEHONEST: la Certificazione per gli enti del Terzo Settore
Nel 2016, all’indomani del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, ci siamo resi conto che quello italiano è un popolo generoso: milioni di euro sono stati raccolti attraverso SMS solidali e donazioni bancarie per ricostruire un territorio raso completamente al suolo. Tuttavia, la generosità dei donatori e la serietà di tantissime organizzazioni non profit, che lavorano senza farsi pubblicità, sono state sorpassate da notizie (leggi qui) che screditano il non profit in genere. Di fronte a questo scenario, ci siamo interrogati su come poter costruire un ponte tra chi dona e chi riceve, che dia la prova dell’autorevolezza degli enti del Terzo Settore anche quando questi non hanno i mezzi per farsi conoscere. Così nasce la certificazione BEHONEST, un modo innovativo di valorizzare gli enti del Terzo Settore.
Come avviene il processo di verifica delle organizzazioni non profit?
Prima di studiare il percorso di certificazione degli enti non profit abbiamo chiesto alle onlus stesse che cosa si aspettassero da BEHONEST: “serietà e meritocrazia” è stata la loro riposta. Ed ecco che, per soddisfare questa aspettativa, abbiamo messo a punto un sistema di controllo dei dati e dei documenti che le associazioni non profit ci inviano, al fine di individuare e valutare eventuali alterazioni e inesattezze. In sostanza, le organizzazioni che intendono certificarsi devono dimostrare agli auditori che le informazioni che forniscono siano reali, con un processo di verifica che inizia attraverso semplici passi. Sul nostro sito raccontiamo step by step la metodologia alla base della verifica dell’organizzazione.
Per gli enti non profit intraprendere il percorso di certificazione BEHONEST vuol dire decidere di lavorare a libri aperti, cioè costruire con i propri destinatari un rapporto di fiducia basato su dati e documenti reali: mancando questo c’è il rischio è di considerare attendibili informazioni che non corrispondono alla realtà. Rendere conto dei propri risultati può portare molte onlus a scoprire aspetti da correggere e/o migliorare nella propria gestione e, quindi, nel proprio perseguimento dell’utilità sociale. Ecco perché la certificazione BEHONEST rappresenta un momento di crescita e di confronto, che ha l’obiettivo di far emergere nel Terzo Settore le realtà più virtuose.
Costruire un network di organizzazioni non profit che lavorano a libri aperti consente ai donatori di fare una scelta sicura: sostenendole, la loro fiducia sarà ripagata dalla certezza di collaborare per dare un contributo significativo a chi ne ha davvero bisogno.
1 Caffè, Casa OZ e Fondazione PAIDEIA: le prime realtà non profit che meritano la certificazione BEHONEST
Gli enti non profit che ottengono la certificazione entrano ufficialmente a far parte del network BEHONEST, una rete di realtà virtuose che ha deciso di lavorare a libri aperti per rendere il Terzo Settore un mondo più credibile, responsabile, trasparente, affidabile e corretto. In occasione della Giornata Internazionale del Dono, lo scorso 1º dicembre, abbiamo emesso le prime certificazioni per tre organizzazioni non profit del torinese: 1 Caffè Onlus, Fondazione Paideia e Casa Oz Onlus . Conosciamole meglio:
1 Caffè è la prima onlus digitale, lanciata da Luca Argentero, nata per sostenere le piccole associazioni non profit italiane. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare le persone alla buona azione quotidiana, perché donare è semplice e gratificante come bere un caffè.
“Questa certificazione è un atto di responsabilità non solo verso noi stessi e i nostri donatori, ma anche verso tutte le realtà che sosteniamo ogni anno attraverso la nostra piattaforma di raccolta fondi”, Silvia Meacci, segretario generale 1 Caffè Onlus
Tra le grandi realtà torinesi che hanno scelto di fare la differenza nell’ambito dell’assistenza ai bambini e alle loro famiglie troviamo Casa Oz e Fondazione Paideia.
Casa Oz è una realtà che accoglie bambini con delle disabilità e le loro famiglie. Una vera e propria casa, che vuole essere una “famiglia” per chi assiste il proprio figlio in ospedale e per tutti i bambini che vogliono giocare e imparare in compagnia, per costruire una nuova quotidianità, una quotidianità che cura.
“La certificazione di BeHonest per CasaOz è un ulteriore passo per consolidare l’efficacia del servizio che offre, costruire fiducia e credibilità e dimostrare ancora più trasparenza nei confronti dei propri donatori”, Enrica Baricco, presidente di CasaOz
Fondazione Paideia si occupa di offrire un supporto a bambini e famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà. Dal 1933, l’obiettivo di questa onlus è quello di diffondere una cultura dell’infanzia e partecipare alla costruzione di una società più inclusiva e responsabile.
“Ringraziamo Daniele Narduzzi e tutto il team di BeHonest per il percorso di valutazione svolto insieme nei mesi scorsi. Si tratta di un confronto che ci ha permesso non solo di certificare la nostra realtà nei confronti dei sostenitori, ma anche di vivere un’opportunità di crescita e sviluppo per l’organizzazione stessa“, Fabrizio Serra, Segretario Generale di Fondazione Paideia
UGI Onlus insieme ad altri enti di diverse parti d’Italia stanno ultimando il percorso di certificazione.
Se sei un donatore, dare sostegno e fiducia a queste realtà significa avere la certezza di collaborare per migliorare la società e aiutare chi ha davvero bisogno di un supporto.
Se sei un ente non profit, puoi fare la differenza nel Terzo Settore mostrandoti come una realtà sociale di valore: richiedi la certificazione BEHONEST e unisciti al nostro network!